Cultura islamica medievale e Occidente europeo

 

 

Pagine dedicate alla memoria di mio nonno Umberto, che per molti anni visse da italiano nell'Africa araba.

 

 

 

 

Tra l’Europa e il mondo arabo medievale non fu solo scontro. Le diversità religiose e quindi politiche non impedirono gli uni e gli altri di viaggiare e visitare i rispettivi paesi, e di ricevere, attraverso viaggi, commerci e pellegrinaggi, notizie e nozioni, alcune delle quali avrebbero cambiato profondamente il modo di pensare e di gestire la vita quotidiana di ciascuno. Cosa quindi ci ha trasmesso la cultura araba? Tantissimo, molto più di quello che pensiamo. Tanto che usiamo tutti i giorni termini e parole che dall’arabo derivano, senza saperlo. Ma l’apporto più importante di tutti è la trasmissione del sistema numerico posizionale, che gli arabi appresero dagli indiani e che hanno trasmesso all’Europa, ancora barbara e carente da questo punto di vista. In particolare il matematico arabo persiano Al Kuwarizmi (780 circa- 850) fu responsabile della “Casa della Sapienza” di Baghdad, un centro di eccellenza, come si direbbe oggi,  degli studi arabo islamici. Egli è il fondatore dell’algebra (al-gabr, dal titolo del trattato) e della risoluzione di equazioni di primo e secondo grado. Egli per primo fa scoprire all’Europa il valore dello zero in matematica, e pone un sistema di calcolo che ancora si chiama algoritmo in suo onore. Un sistema che, pur con modifiche, è usatissimo ancora nell’informatica, soprattutto per i motori di ricerca o per gli aggregatori come Facebook. Egli produsse anche una tavola di trigonometria e calcolò il valore del seno; inventò anche strumenti di misurazione astronomica come la meridiana e l’astrolabio.

Moltissime sono le parole di origine araba di uso comune in italiano: vi siete mai accomodati su un divano? Oppure sentito soffiare lo scirocco?  Se i più giovani si chiamano tra di loro ragazzi o ragazze, oppure hanno un ragazzo o una ragazza, ebbene quelle parole le devono all’arabo. E se qualcuno ha la sensazione di aver mangiato un quintale di roba, può sempre prendersi un elisir in una bella tazza. Tutti termini trasmessi in italiano dalla lingua araba. Vi siete mai chiesti perché le notti di Sherazade sono proprio 1001? Provate a moltiplicare il numero per una numero di 3 cifre a piacere e vedrete quello che succede. Lo dico con un sorriso, ma è vero.

Per quanto riguarda la filosofia e la teologia medievale, filosofi arabi come Al- Fārābī , Al Kindi, Avicenna, al-Ghazzālī, Muhammad ibn Rushd detto Averroè sono gli esponenti di spicco di una scuola mistico filosofica che conosceva le opere di Aristotele, sconosciute invece all’Occidente latino. Il discorso qui sarebbe lunghissimo, ma basti sono dire che il pensiero di questi filosofi, per lo più proveniente dalla corrente mistica islamica chiamata sufismo, influenzò in maniera decisiva il dibattito filosofico e teologico degli scolastici. Nel confronto con questi filosofi infatti si impegnarono filosofi del calibro di S. Bonaventura da Bagnoregio e  S. Tommaso d’Aquino. I problemi dibattuti erano quelli che competevano il rapporto tra ragione e fede, tra unicità dell’intelletto divino e molteplicità degli uomini, tra creazione e libertà divina. Un complesso di questioni che ai nostri occhi sembrano piuttosto secondarie, ma che nella mentalità dell’epoca produssero il più formidabile sforzo per conciliare ragione e fede. In ultima analisi, anche se questo altro non è che uno studio semplicemente introduttivo, mi è sembrato quanto mai opportuno fare cenno sulle origini di una grande civiltà, che è insieme politica, religiosa, sociale e culturale, tanto importante quanto poco conosciuta nelle sue radici storiche da noi occidentali.

 

 

 

Fonte: Il Corano (in italiano)

 

 

E' da notare che in linea di principio, secondo la fede islamica, il sacro libro del Corano non  si potrebbe tradurre, in quanto la traduzione è già un'interpretazione. Bisogna altresì tenere presente che delle centinaia di milioni di credenti musulmani ormai quelli di lingua araba sono solo circa il 20%, per cui il Corano si trova tradotto un po' in tutte le lingue.

 

 

 

Bibliografia

 

E' imponente la bibliografia che riguarda il Profeta Muhammad e la nascita dell'Islam, sia dal punto di vista editoriale che da quello digitale su web. Il miglior arabista italiano del '900 è stato Sergio Noja, da cui ho attinto notizie sia dalle sue interviste pubblicate in rete, sia dai suoi 4 volumi sulla storia dell'Islam, che però ormai sono fuori commercio. Un'altra fonte è la Storia delle Religioni curata dal francese Puech, sempre buona per uno studio introduttivo. I contatti sempre più frequenti tra mondo occidentale e mondo islamico, dovuti sia a collaborazioni politiche che economiche, sono diventati ancor più frequenti con il fenomeno dell'immigrazione in Europa occidentale di stranieri di religione musulmana, provenienti sia dall' Africa araba, sia dall'Africa occidentale, sia dall' Oriente. Questo fenomeno ha creato sì tensioni, ma ha portato anche ad una migliore conoscenza reciproca.

 

 

 

 

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