Architettura e pensiero medievale

            Lo spirito dei costruttori e degli intellettuali medievali

 

Prima parte

 

 

 

In questo momento vorrei che ciascuno di voi, che legge questa pagina, potesse rilassarsi, ascoltare un po' di silenzio,  rallentare con il mouse, anzi abbandonarlo per leggere questi pensieri. Lo dico a voi, a te, tu che leggi...Stiamo entrando nel cuore dell'universo, dove si incontra cielo e terra, anzi dove il cielo scende sulla terra, dove la luce talmente abbacinante della verità diventa tenebre per la nostra ragione, come uno che fissa per troppo tempo il sole. Siamo nel cuore della cattedrale di pietra, la cattedrale medievale, e nel cuore della cattedrale di parole che è una Summa, il compendio del pensiero medievale.  Le cattedrali, come le Università, si sviluppano in numero ingente in quel periodo che oggi viene chiamato pieno Medioevo. E' ormai superata la divisione del Medio evo in due periodi, Alto (fino al 1000) e Basso Medio evo ( fino alla scoperta dell'America). Oggi si chiama pieno Medio evo il periodo che copre tre secoli : XI, XII e XIII sec.  In questi tre secoli si attua quel salto di qualità politico, culturale e spirituale che prepara il Rinascimento, con la grande epoca dell'arte che tutti conosciamo, quella della pittura, della scultura, dell'architettura, di Raffaello, Michelangelo, Leonardo, di Brunelleschi, Leon Battista Alberti.

Libri di pietra. Così sono state chiamate le cattedrali medievali. Nella cattedrale medievale c'è il sunto sociale e spirituale di una città, di una comunità, e di ogni persona che gli apparteneva. Nella cattedrale si nasce alla vita spirituale, quella vera, e si muore, ci si fa seppellire. Nella cattedrale si incontra Dio e si incontra la comunità della città. Essa non è certo una costruzione che nasce dal nulla. Bisogna tornare al quel 476, alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente. In quel momento, e nei turbinosi anni che la seguono, tutto sembra cadere sotto i colpi dei barbari invasori. E non parlo di beni materiali, pur preziosi, o di monumenti, pur irripetibili. Molte cose vanno certamente perdute, ma c'è un pugno di uomini che, in nome della nuova fede, quella abbracciata da Costantino Imperatore e da Teodosio, si battono o fuggono in luoghi remoti per preservare quello che è possibile dell'antico mondo romano, e che è prezioso ai loro occhi. Preservarne le memorie culturali, le memorie legislative. Che non possono cadere in preda alla furia degli invasori. E qui c'è un primo punto da non sottovalutare, ma che oggi si dimentica. La cultura europea e italiana, che deriva dall'unità dell'impero romano, viene preservata sorprendentemente proprio da coloro che dagli imperatori romani erano stati perseguitati, i cristiani. Il papa a Roma costituisce già una figura che incute comunque soggezione agli invasori. E poi ci sono alcuni che fuggono da quel mondo violento ed infido, e portano con sé le preziose testimonianze culturali dell' antichità romana. Quella cura sarà la salvezza culturale dell' Europa occidentale. Cassiodoro, nel suo Vivarium, nel golfo di Squillace, in Calabria, e Benedetto da Norcia a Subiaco conservano la lingua e le testimonianze della antica cultura romana, che i barbari vorrebbero spazzare via. Invece la cultura è importante, perché è ciò che coltiva l'uomo. Senza cultura l'uomo, la società, la civiltà stessa si estinguono. E così quei cristiani,  conservando la cultura che aveva combattuto con ogni mezzo la loro fede, conserveranno le radici culturali e spirituali del futuro italiano ed europeo. Così la scienza, che è conoscenza empirica, oggettiva delle cose, e che è tipica del pragmatismo dei romani, diventa nelle mani di questi superstiti intellettuali sapienza, perché rivissuta e ripensata attraverso la loro fede cristiana. Sarà quest'opera di salvataggio la prima di un lungo percorso che ci porterà fino ai secoli del pieno Medio evo.

I primi edifici monumentali che aprono il cammino verso la cattedrale medievale sono quindi di origine greco- romana. Si chiamano quindi basiliche, che richiama la parola basileus, imperatore in greco, nome che indicherà per tutto il Medioevo gli imperatori romani d'Oriente, detti bizantini.  La basilica è un edificio rettangolare diviso all'interno da colonne in navate, la più grande detta maggiore e le più piccole dette minori. Rispetto all'antico tempio romano aggiunge in fondo il transetto, l'abside e il presbiterio con il coro circolare. Le maggiori chiese di Roma sono ancora chiamate così : S. Pietro, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo fuori delle mura, S. Maria Maggiore.  La protagonista assoluta per tutto il Medio evo della sede papale e della sua intronizzazione è S. Giovanni in Laterano. Infatti fino al 1309, in cui si apre il periodo di Avignone, l'elezione del papa avviene a s. Pietro, con tre regole che rimarranno sempre: l'elezione avviene tra i cardinali, cioè tra il clero incardinato a Roma; si svolge nel Conclave, cioè a porte chiuse, per evitare influenze ma anche periodi troppo lunghi di interregno; occorre una maggioranza qualificata di due terzi. Una volta eletto il nuovo papa in s. Pietro, iniziava la lunga cavalcata bianca (perchè cavalli e vesti erano rigorosamente bianchi) dall'altro lato della città a S. Giovanni, dove avveniva l'intronizzazione, e la sede papale si trova lì.

Nel frattempo anche la cultura, nel passaggio dal mondo romano a quello alto medievale, riprende le forme e i modelli dell'antichità. Si tratta di conservare il patrimonio di letteratura e di forme legislative e letterarie antiche e riverstirle di contenuti nuovi, quelli dettati dalla nuova fede. E in questa epoca , quarto secolo, epoca costantiniana, si recuperano la dialettica, la retorica, la grammatica latina classica. Sorgono figure fondamentali non solo per il Medio evo, ma per la storia in genere. La prima figura, forse la più importante del mondo tardo antico è  S. Agostino vescovo di Ippona, nell'odierna Algeria, dopo una vita che sembra un romanzo, e che è degna dei nostri moderni blog, scritta nelle "Confessioni".  Avvocato celebre, convivente con una donna sposata da cui avrà un figlio, si trasferisce a Milano dove incontra S. Ambrogio e si converte al cristianesimo. Le sue opere e la sua spiritualità saranno di importanza capitale per tutto il Medioevo occidentale latino, ed è veramente difficile chiudere il discorso su un intellettuale senza pari in poche battute. Le due figure che si ricollegheranno a S. Agostino nel secolo successivo (quinto secolo), dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente e che segneranno anch'esse tutto il Medio evo sono S. Gregorio Magno e S. Benedetto da Norcia, figura su cui ritorneremo e che con la sua celeberrima regola (Ora et labora) costituisce la prima forma di unione spirituale europea nell'Occidente europeo.I due santi costituiranno il punto di partenza per lo sviluppo del Medio evo intellettuale, in quanto il primo farà grande la figura del papa di Roma, con la sua pastorale e la sua attenzione al popolo in tempi di guerra gotica, il secondo, con la sua attenzione alla conservazione della cultura romana tardo antica, permetterà a noi europei una solida base culturale per lo sviluppo storico e politico dell'Europa occidentale. 

 

 

Torna al Sommario